Matematica, studenti italiani sotto la media Ocse

L’assunto di base della ricerca Pisa è che gli indicatori socioeconomici che abbiamo visto nei post precedenti influiscono in una certa misura sul punteggio medio in matematica degli studenti. Ma chi è interessato ai risultati Pisa li legge così come sono, non li pondera in base agli indicatori analizzati prima. Questo deve far riflettere perché la qualità dell’istruzione è considerata una delle leve principali per avere risorse umane e una forza lavoro di qualità, efficiente e innovativa. E tutto questo per un paese rappresenta una fonte di ricchezza su cui investire e su cui si è giudicati. Sono elementi appetibili per aziende straniere interessate a investire sul nostro paese e sono utili per avere una maggiore attrattività. Stesso discorso vale anche per le regioni e per tutti i livelli di amministrazione che comunque non possono sottovalutare i risultati di questi test internazionali. Nella rilevazione Pisa 2012 la matematica ha rappresentato l’ambito principale di rilevazione, il quadro informativo più ricco e articolato. Iniziamo dando uno sguardo ai risultati complessivi degli studenti italiani al test Pisa 2012.

In generale l’Italia consegue una performance peggiore della media Ocse. Il nostro paese evidenzia però segnali di miglioramento dalla rilevazione del 2006 a quella del 2012. Nonostante i divari territoriali anche il Mezzogiorno ha fatto vedere segnali di miglioramento dal 2006.

Come possiamo leggere dalla sintesi Invalsi dei risultati Pisa 2012 “le competenze dei 15enni italiani in Matematica si situano leggermente, ma significativamente, al di sotto della media Ocse (circa il 2 per cento, 485 punti a fronte dei 494 della media Ocse). Fra i paesi Ocse, ottengono un punteggio inferiore all’Italia solo Svezia, Ungheria, Israele, Grecia, Cile e Messico; sono equiparabili all’Italia (avendo valori che non se ne discostano in termini statisticamente significativi) Norvegia, Portogallo, Spagna, Repubblica Slovacca e Stati Uniti.”

Nella nota paese dell’Ocse l’Italia è uno dei paesi che ha registrato i progressi più notevoli in matematica e scienze.

L’Italia ottiene risultati inferiori alla media dei paesi dell’Ocse in matematica (si colloca tra la 30esima e 35esima posizione), in lettura (tra la 26esima e 34esima) e in scienze (tra la 28esima e 35esima) rispetto a 65 paesi ed economie che hanno partecipato alla valutazione Pisa 2012 degli studenti quindicenni.

In Italia, tra il 2003 e il 2012, i risultati medi in matematica sono migliorati di 20 punti, avvicinandosi notevolmente alla media Ocse. Il progresso maggiore è stato osservato tra il 2006 e il 2009 e l’Italia è uno dei paesi che ha registrato i progressi più rapidi in matematica dal 2003 a oggi.

In media i ragazzi superano le ragazze di 18 punti in matematica. Questo gap di genere è rimasto stabile dal 2003 ed è più ampio rispetto a quanto osservato in  altri paesi.

Da notare, sempre in matematica, che tra il 2003 e il 2012 la percentuale di studenti che si colloca nella fascia inferiore del punteggio (low performers) è diminuita di sette punti percentuali e quella degli studenti che si colloca nella fascia superiore del punteggio (top performers) è aumentata di 2,9 punti.

Per esempio, Il 25 per cento degli studenti italiani ottiene un punteggio inferiore al livello 2 della scala Pisa del punteggio medio in matematica; la media Ocse è 23 per cento. All’opposto, solo il 4 per cento degli studenti di Shanghai-Cina si colloca al di sotto del suddetto livello così come il 12 per cento degli studenti della Svizzera. Il 10 per cento degli studenti in Italia raggiunge la fascia alta del punteggio Pisa (la media Ocse è del 13 per cento), cioè il livello 5 o 6 di competenze in matematica. Comparativamente, il 55 per cento degli studenti di Shanghai-Cina si colloca nella fascia superiore del punteggio (top performers) così come il 21 per cento degli studenti svizzeri.

Gli studenti italiani ottengono risultati migliori quando la valutazione verte sulla loro capacità di interpretare, applicare e valutare risultati matematici, e risultati meno buoni quanto la valutazione verte sulla loro capacità di formulare situazioni in modo matematico.

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