L’equità nella distribuzione delle risorse educative migliora la qualità dell’insegnamento

Secondo i ricercatori Pisa il modo in cui sono allocate le risorse destinate all’istruzione è importante quanto il totale delle risorse da destinare all’istruzione, cruciali per offrire un’istruzione di qualità alta. I risultati ai test Pisa mostrano che oltre un certo livello di spesa per studente l’eccellenza in educazione richiede altre misure oltre ai soldi a essa destinati. Quindi le risorse si traducono in migliori risultati educativi solo se utilizzate in modo efficiente. Varie ricerche infatti mostrano una relazione debole tra la quantità di risorse destinate agli studenti e le loro prestazioni mentre queste possono essere spiegate in modo migliore andando ad analizzare come vengono impiegate le risorse. In particolare, una maggiore equità nella distribuzione delle risorse educative è associata a una migliore performance in matematica. Ad esempio, Anche dopo aver considerato il Pil pro capite, il 30 per cento della variazione del punteggio medio in matematica di tutti i paesi Ocse può essere spiegata dalle differenze nel modo in cui le risorse educative sono ripartite tra le scuole avvantaggiate e svantaggiate.

Abbiamo detto prima che tra i paesi ad alto reddito e le economie emergenti con un Pil pro capite inferiore ai 20.000 dollari la differenza di performance media in matematica è di quasi 70 punti. Tuttavia, tra i paesi e le economie la cui spesa cumulativa per studente è superiore a 50.000 dollari, il rapporto tra spesa per studente e le prestazioni non è più evidente, anche dopo la contabilizzazione delle differenze di potere d’acquisto. Per esempio, Italia e Singapore hanno entrambi una spesa cumulativa per studente di circa 85.000 dollari, ma mentre l’Italia ha ottenuto 485 punti in matematica in Pisa 2012, Singapore ha ottenuto 573 punti. E anche le serie storiche dei risultati ai test Pisa e della spesa per studente dal 2003 al 2012 non mostrano alcuna relazione tra aumenti di spesa e risultati migliori in matematica, anche per spese per studente inferiori ai 50.000 dollari. Ad esempio il Messico è tra i paesi che dal 2003 al 2012 hanno fatto più progressi nella performance media in Matematica ma tra il 2001 e il 2011 i suoi livelli di spesa sono rimasti relativamente stabili.

Quindi la qualità dell’istruzione richiede risorse ma altrettanto importante è il modo in cui vengono allocate. Infatti, tra i paesi e le economie il cui Pil pro capite è superiore a 20.000 dollari, compresa la maggior parte dei paesi Ocse, i sistemi che pagano di più gli insegnanti (cioè salari più alti rispetto al reddito nazionale pro capite) tendono a rendere meglio in matematica. La correlazione tra questi due fattori in 33 paesi ad alto reddito è 0,30, e la correlazione è 0,40 in 32 paesi ed economie ad alto reddito escluso il Qatar. Al contrario tra i paesi ed economie con un Pil pro capite sotto i 20.000 dollari la performance degli studenti non è correlata con i salari degli insegnanti probabilmente perché si hanno carenze in tutta una serie di risorse (infrastrutturali, materiale didattico, trasporti) che hanno bisogno di essere migliorate affinché i miglioramenti in termini di risorse umane possano generare effetti positivi nell’insegnamento.

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