Focus: la spesa pubblica per l’istruzione in Italia per tipo di spesa e livello di istruzione

Education Budget, Italy
Tab 1.1 Spesa in istruzione per tipo di spesa e livello di istruzione, giugno 2013. Fonte Eurydice

Vediamo in modo più approfondito la spesa pubblica italiana in istruzione. I dati raccolti si riferiscono a giugno 2013. Rispetto al giugno 2012 la spesa pubblica per l’istruzione in Italia è passata da 48.404.224.686 miliardi di euro a 48.577.199.704 miliardi al giugno 2013. Questi dati non comprendono i 400 milioni di euro stanziati per l’istruzione dal Decreto legge varato a luglio 2013 dal Consiglio dei Ministri.

Secondo l’analisi di Eurydice infatti, nonostante il budget a disposizione dell’Istruzione nel Belpaese sia leggermente aumentato nel 2013 rispetto all’anno precedente (circa 170 milioni complessivi) e un piccolo aumento sia stato registrato anche per il supporto tecnico e didattico (+1,2 per cento), il forte calo degli investimenti per il personale e per programmi specifici di supporto all’educazione ha determinato, nel computo totale, un risultato negativo.

Il Decreto legge 95/2012 ha permesso un aumento della spesa in conto capitale per l’istruzione. Questo Decreto legge ha infatti assegnato fondi speciali al ministero dell’Istruzione e anche agli enti locali per migliorare la sicurezza e la manutenzione delle scuole.

La spesa in conto corrente è invece diminuita sempre ad opera del Decreto legge 95/2012 che ha messo in campo una serie di misure per ottimizzare la spesa.

Sempre con l’obiettivo di razionalizzare la spesa pubblica in istruzione e per renderla più efficiente, la Legge 133/2008 ha stabilito una riduzione del numero degli insegnanti per il periodo che va dal 2008 al 2012. Nel 2013, grazie ai risultati ottenuti dalla revisione della spesa è stato possibile riorganizzare le risorse tra i vari livelli di istruzione e di conseguenza avere un leggero aumento.

In generale si è avuta una riduzione delle risorse destinate alle borse di studio, che ha avuto gli effetti peggiori soprattutto per gli studenti universitari e per i ricercatori.

È diminuita anche la spesa destinata a specifici programmi di supporto all’istruzione, programmi speciali per insegnanti e per studenti con bisogni specifici o con un tipo di assistenza specifica, programmi speciali per le minoranze linguistiche; questa spesa è stata ridotta del 7 per cento. Nonostante un piccolo aumento della spesa per il supporto tecnico e didattico, il generale decremento della spesa per il personale ha influenzato la riduzione delle altre due componenti, così la spesa totale di questa categoria è diminuita.

Dalla tabella 1.1 possiamo notare che la spesa maggiore in istruzione è quella del personale, più dell’80 per cento del totale. Le spese in conto capitale e in conto corrente sono influenti quelle degli ultimi livelli di studio (Isced 5 e 6) i quali però pesano meno sulla spesa del personale. In totale i livelli dove la spesa per istruzione è maggiore sono Isced 1 e 3 cioè scuola primaria e scuola secondaria di secondo grado. A questi livelli, così come per la scuola media, il grosso della spesa è dovuta al personale, mentre per i livelli 5 e 6 è la spesa corrente che copre la maggior parte della spesa.

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