Spesa consolidata per studente , Regioni italiane

Spesa per studente, la Sardegna spende più della media italiana

Dato che in Italia la gestione delle risorse economiche destinate all’istruzione ha poca autonomia locale ma viene gestita prevalentemente dal Miur, seguiamo il ragionamento fatto dai ricercatori Pisa e andiamo a vedere a quanto ammonta la spesa per studente su base regionale. Il nostro obiettivo è vedere se vengono confermate le differenze regionali e macro regionali che abbiamo riscontrato per il Pil pro capite. Purtroppo i dati più aggiornati sulla spesa per studente per regione sono del 2008. Questo non ci consente di fare un paragone con la correlazione tra spesa per studente e punteggio medio in matematica così come è stato fatto precedentemente per i paesi europei. Riteniamo però utile riportare le conclusioni della ricerca di Massimo Bordignon per la Fondazione Giovanni Agnelli e di Vito Peragine e Alessandro Fontana per la regione Puglia.

Nella figura seguente vediamo come la spesa per studente varia tra le regioni italiane. Si va dal minimo della Puglia al massimo della provincia autonoma di Bolzano che, insieme alla provincia autonoma di Trento e alla Valle d’Aosta, regione a statuto speciale, sono le regioni/provincie che spendono di più in istruzione e che superano gli 8000 euro per studente l’anno. La maggior parte delle altre regioni spende una cifra che va dai 6500 ai 7000 euro.

Spesa consolidata per studente , Regioni italiane
Elaborazione Centro Studi Carlo Carretto su da Conti Pubblici Territoriali

Secondo Bordignon (2010) l’ammontare complessivo delle risorse spese è stato nel 2007 pari a 52,386 miliardi di Euro (la ricerca di Bordignon analizza i dati fino al 2007). Di queste l’82 per cento è stato erogato dallo stato, l’11,5 per cento dai comuni, il 2,9 per cento dalle provincie e il 3,4 per cento dalle regioni.

Il complesso della spesa per istruzione scolastica regionalizzabile rappresenta il 3,4 per cento del Pil. Nelle regioni del meridione la quota è sempre al di sopra del 4 per cento raggiungendo il 6,8 per cento in Calabria. Al contrario, nelle regioni del Nord è sempre inferiore al 3 per cento (ad eccezione della Valle d’Aosta e del Trentino Alto Adige) con il minimo rilevato per l’Emilia Romagna (2,3 per cento).

Secondo Bordignon (2010) “la spesa per studente costituisce un indicatore parziale della maggiore/minore efficienza nell’utilizzo delle risorse: alcuni dei fattori in grado di spiegare le differenze di spesa non suggeriscono un’organizzazione scolastica più virtuosa laddove la spesa per studente è inferiore (è il caso di quelle regioni dove è maggiore l’incidenza di personale a tempo determinato sul totale). Molto più realisticamente, la spesa per studente fornisce un’indicazione sulla direzione dei flussi di spesa pubblica”.

La spesa pubblica consolidata per studente, nel 2008, è stata in Italia pari a 6.710 euro ed è cresciuta dell’8,7 per cento nel periodo 2004-2008 e di 375 euro rispetto all’anno precedente (vedi tabella). La provincia autonoma di Bolzano è quella in cui più elevato è l’ammontare di risorse destinate all’istruzione per studente (oltre 11.700 euro). Tra le regioni in cui il servizio istruzione è gestito dal Miur, la Basilicata è la regione in cui si spende di più (7521 euro per studente). La spesa media per studente nelle regioni del Nord (escludendo la Valle d’Aosta e le due province autonome del Trentino Alto Adige) è pari a 6747 euro, leggermente inferiore a quella delle regioni del Centro (6767 euro) ma superiore a quella delle regioni del Sud che è di circa 6497 euro. In Sardegna è di 7150 euro (Peragina e Fontana, 2011).

Le regioni che superano i 7000 euro sono Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Sardegna. Solo la Puglia spende una cifra inferiore ai 6000 euro.

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