Osservando le variazioni nel tempo sempre tenendo conto degli indicatori socioeconomici e culturali, nell’ambito della Lettura, si osserva al Sud il più ampio miglioramento tra tutte le cinque macroaree geografiche. Anche le rimanenti regioni meridionali presentano un miglioramento realizzato soprattutto tra il 2006 e il 2009. Il Nord Est e il Centro presentano invece un marcato peggioramento rispetto al Nord Ovest (la categoria catturata dall’intercetta dell’analisi multivariata).
Per le tipologie di percorso scolastico si osserva un generale miglioramento di tutte le tipologie rispetto ai Licei, rappresentati dall’intercetta. In particolare, negli Istituti professionali, nelle scuole secondarie di primo grado e nella formazione professionale si sono registrati dei significativi miglioramenti realizzati soprattutto negli ultimi tre anni. Il Sud si conferma come una macroarea geografica in miglioramento, nel Nord Est e nel Centro si osservano dei peggioramenti rispetto al Nord Ovest; per quanto riguarda l’influenza del paese di provenienza sull’apprendimento, gli studenti immigrati di prima generazione (nati all’estero) ottengono risultati molto inferiori a quelli degli studenti italiani, tuttavia le corrispondenti variazioni 2006-2012 non appaiono marcatamente significative; il confronto tra gli immigrati di seconda generazione (nati in Italia ma da famiglie immigrate) e i nativi disegna un quadro invece più eterogeneo: nell’ambito della Lettura i primi mostrano un peggioramento differenziale rispetto ai nativi di circa 19 punti, al contrario in scienze mostrano un ampio miglioramento di circa 27 punti. Tra 2009 e 2012, una certa ricomposizione si ha anche negli effetti del background familiare, perché si riduce l’impatto dell’Escs a livello individuale e aumentano invece le differenze tra scuola.
In generale il miglioramento intervenuto dopo il 2006 è stato più evidente nelle scuole diverse dai Licei, nel Sud (ma non nel Sud Isole) – mentre il Centro si è appiattito sulla media nazionale – e per gli immigrati, in particolare quelli di seconda generazione.
A parte questo, i ricercatori Invalsi hanno sottolineato come il miglioramento sia dovuto più che a questi fattori all’evoluzione media complessiva dell’intero sistema, principalmente tra il 2006 e il 2009. Un po’ per tutti i diversi ambiti d’indagine, il cambiamento principale è perciò quello medio complessivo. Il miglioramento dei punteggi, a parità di tutte le altre condizioni, è misurabile in circa 18 punti. Sostanzialmente identico, e statisticamente non significativo, è il coefficiente che misura la variazione tra il 2006 e il 2012, il cui valore puntuale è di 16,9 punti (vedi tabella).