L’integrazione degli studenti figli di migranti può essere impegnativa e il livello di prestazioni di questi studenti solo in parte può essere attribuito alla formazione ricevuta nel paese dove studiano. La percentuale di studenti immigrati nei Paesi Ocse è aumentata dal 9 per cento nel 2003 al 12 per cento nel 2012 mentre la differenza nei risultati in matematica tra studenti immigrati e non immigrati è diminuita di 11 punti durante lo stesso periodo. La figura mostra la percentuale di 15enni immigrati e come questo aspetto influisce sulle prestazioni del singolo studente. Questa rapporto spiega solo il 4 per cento della variazione delle prestazioni medio tra i paesi studiati.
Pur avendo una grande percentuale di studenti immigrati, alcuni paesi come il Canada hanno un punteggio medio in matematica superiore alla media Ocse. Lussemburgo, Norvegia, Giappone, Finlandia, Islanda, Danimarca, Irlanda e gli Stati Uniti sono i paesi con i contesti demografici, sociali ed economici più avvantaggiati. Turchia, Brasile, Messico, Cile, Portogallo, Ungheria, Repubblica Slovacca, Polonia e Repubblica Ceca sono quelli con i contesti più impegnativi (Indicatori socioeconomici e performance in matematica).