Sardegna, il dramma della dispersione scolastica

La Sardegna è la regione d’Italia con l’incidenza maggiore di abbandoni scolastici insieme alla Sicilia. Nella nostra regione un giovane su quattro non porta a termine un percorso scolastico/formativo dopo la licenza media.


Il Decreto Scuola 2013, nelle parole del ministro Carrozza, inverte la rotta perché dopo anni di tagli ai danni di scuola e formazione universitaria finalmente si intravedono segni positivi.
Avanzano invece perplessità le associazioni studentesche la cui prima manifestazione è prevista il 15 novembre. Per gli studenti la manovra non è in grado di risanare un settore in crisi da troppo tempo ed evidenziano la scarsa incisività delle misure e stanziamenti irrisori.
Al di là delle posizioni contrapposte il Decreto Scuola per combattere la dispersione scolastica ha previsto 5 milioni con particolare attenzione alla scuola primaria e alla integrazione degli alunni stranieri.
Uno stanziamento irrisorio di fronte alla gravità del problema. Ma soprattutto è necessario capire che il problema della dispersione scolastica è solo in piccola parte attribuibile alla scuola e deriva soprattutto da condizioni socioeconomiche delle regioni e dal background familiare degli studenti. Per questo motivo è necessario andare alla radice del problema e capire che intervenire con risorse limitate non risolve il problema, soprattutto se si concentra l’attenzione solo sulla scuola.
Infatti le regioni del Sud sono quelle che ricevono una quota maggiore di finanziamenti da parte dello stato ma comunque i risultati in termini di dispersione scolastica, livello di istruzione e performance scolastica sono inferiori alle scuole del Centro-Nord. Quello che si nota è un divario territoriale mai sanato tra Nord e Sud, un divario economico che si riflette anche sui livelli di istruzione.
Per portare tutti gli studenti sullo stesso livello il governo deve mettere in atto un piano di crescita per il Sud Italia capace di ridurre le disuguaglianze socioeconomiche e di conseguenza ridurre la dispersione scolastica e aumentare i livelli di istruzione.

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