Nella scuola secondaria di I grado le scuole calabre e quelle lucane, seguite da quelle sarde, hanno richiesto, a parità di alunni, un numero di docenti superiore alle scuole delle altre regioni (vedi tabella). Il minor numero è richiesto in Puglia, seguita dalla Toscana e dall’Emilia Romagna. In Sardegna il numero di insegnanti di sostegno è uguale alla media italiana, sono più elevate le cattedre ordinarie per classe mentre rimane inferiore alla media italiana il numero di alunni per classe, 19,01 contro 20,97.
Nella scuola secondaria di secondo grado il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna hanno il maggior numero di docenti per 100 alunni, rimane inferiore alla media il numero di docenti di sostegno; la percentuale di cattedre ordinarie per classe è superiore alla media italiana ed è tra i più bassi il numero di alunni per classe, 20,28 rispetto alla media di 21,59 (vedi tabella). Secondo Peragine e Fontana (2011) la variabilità è comunque ben più contenuta per questo livello di istruzione rispetto alla secondaria di I grado similmente a quanto si è notato nella scuola primaria. Le due regioni che richiedono il maggior numero di docenti (a parità di alunni) sperimentano le maggiori difficoltà nella gestione dei docenti ordinari. Sia in Friuli sia in Sardegna si registra un fabbisogno di docenti per cattedra, di cattedre per classi al di sopra della media e ben al di sotto della media è la dimensione (media) delle classi. Al contrario dei due precedenti ordini di istruzione, non è chiaro quali siano i fattori che spingono per un aumento del numero di cattedre (a parità di classi).